Oggi 11 settembre, per il "Firma Day Uil" siamo presenti con gazebo e banchetti in tante piazze della Sardegna per fermare la legge sull'autonomia differenziata. Anche se sulla piattaforma online è stato superato abbondantemente il quorum delle 500 mila firme, necessarie per richiedere il referendum, vogliamo raccogliere ulteriori firme e intendiamo proseguire a parlare nelle piazze, tra le persone, spiegando loro gli effetti negativi di questa legge.
"Siamo in presenza - hanno dichiarato Emanuele Ronzoni, segretario organizzativo della Uil, e Ivana Veronese, segretaria confederale della Uil e vicepresidente nazionale del Comitato promotore del referendum - di una norma profondamente sbagliata che non dà prospettive di crescita sociale, economica e occupazionale all'intero territorio nazionale. Vanno respinte tutte le differenziazioni, che tendono ad aumentare le disuguaglianze, non solo tra Nord e Sud, ma anche tra aree urbane e aree interne. Il nostro Paese ha bisogno di ridurre i divari territoriali e sociali e garantire i livelli essenziali delle prestazioni uniformi su tutto il territorio nazionale. L'universalità dei diritti e la dignità delle persone sono valori irrinunciabili". "Vogliamo costruire - hanno concluso Ronzoni e Veronese - un Paese che salvaguardi l'indivisibilità dell'Italia, tuteli la sanità pubblica e universale, protegga la scuola e l'unitarietà dell'insegnamento, difenda i contratti nazionali di lavoro, sostenga la competitività dei sistemi produttivi e industriali. Per questo basta una firma".