“L’autonomia differenziata non farà bene al Paese. Né alle regioni cosiddette ricche, né a quelle povere. Esistono già troppe disuguaglianze e, invece di ridurle, questa riforma rischia di aumentarle ulteriormente.” Così Carmelo Barbagallo, Segretario generale Uilp, ieri 23 luglio alla raccolta firme organizzata dalla Uilp per il referendum contro l’autonomia differenziata. All’iniziativa era presente il Segretario generale Uil PierPaolo Bombardieri. “Questa riforma creerà tanta confusione. Diritti fondamentali come salute, istruzione, sicurezza e lavoro non possono essere gestiti a livello regionale. Il Paese deve rimanere unito. I diritti fondamentali non possono essere amministrati diversamente tra nord e sud. Un pensionato di Reggio Emilia non dovrebbe avere un diritto alla salute diverso da uno di Reggio Calabria.
Differenziare la sicurezza sul lavoro è inaccettabile. Gli incidenti e i morti sul lavoro sono una tragedia uguale da Milano a Palermo. Molti aspetti, come i Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP), non sono ben definiti. Senza una chiara definizione, come si garantiranno i diritti di cittadinanza su tutto il territorio nazionale? Inoltre, il comitato per l’individuazione dei LEP non prevede la presenza delle parti sociali. Anche il finanziamento dei LEP è controverso. La legge prevede che il passaggio ai costi standard non comporti nuovi oneri per la finanza pubblica. Come saranno finanziati i LEP? La previdenza integrativa funziona bene su scala nazionale e spezzettarla regione per regione non è la soluzione. La rivalutazione delle pensioni invece non la toccano, i pensionati continueranno a essere trattati come un bancomat da Nord a Sud. Dare alle regioni il coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario solleva preoccupazioni. Già ora i pensionati italiani pagano tasse elevate rispetto alla media europea. Cosa accadrà con questa riforma? In un’Europa che cerca di unirsi, vogliono frammentare l’Italia. I pensionati hanno tenuto unito il Paese, non vanifichiamo le loro conquiste. Questa riforma non deve andare avanti.”
Roma, 23 luglio 2024